Ecco
i migliori e i peggiori di Euro2012
TOP
1-
SPAGNA
Forse
verrà ricordata come la miglior nazionale di tutti i tempi.
Erano tanti i dubbi spagnoli alla vigilia dell'Europeo: le
corride sfascia-spogliatoio tra Barcellona e Real, i forfait di due
pilastri come Puyol e Villa, un attacco con poche certezze. I ragazzi
di Del Bosque confermano per l'ennesima volta di essere insuperabili
e centrano per la prima volta nella storia del calcio la terza
competizione per nazionali consecutiva. Dopo la fortunata vittoria ai
rigori in semifinale contro il Portogallo, la finalissima contro
l'Italia è un monologo spagnolo: gli azzurri vengono umiliati per
tutti i 94 minuti di gioco. Casillas é un muro (solo una rete subita
in sei gare!), Pique e Ramos sono due mastini, Jordi Alba esplode e
dimostra di essere il miglior terzino sinistro della competizione,
Xavi, Xabi Alonso e Iniesta compongono il miglior centrocampo del
mondo, Fabregas é un jolly capace di giocare anche come prima punta,
Silva è maturato ed è un vero leader, Torres, pur non essendo più
il "Nino" visto con Liverpool e Atletico Madrid, è capace
di realizzare tre reti.
Come
si può battere una squadra del genere?
DI
UN'ALTRA CATEGORIA
2-
ANDREA PIRLO
Simbolo
azzurro di un'Italia che centra una finale sicuramente inaspettata.
Gli azzurri giocano un grande Europeo, le imprese contro Inghilterra
e Germania rimarranno nella storia del calcio italiano. Che peccato
per la finale, non tanto per una sconfitta super meritata contro la
miglior squadra del mondo, ma per un risultato che vuol dire
umiliazione. Il migliore degli azzurri guardando le sei partite
giocate è il playmaker bresciano della Juve. L'assist geniale per Di
Natale all'esordio contro la Spagna, la punizione contro la Croazia,
il "Cucchiaio" contro l'Inghilterra e le magie contro la
Germania resteranno nella memoria di milioni di italiani. Anche lui
si deve inchinare davanti alla superiorità spagnola e in finale
perde il personale duello con Xavi.
Il
suo Europeo rimane comunque da fenomeno.
ARTISTA
Grande
Europeo per il tedesco di origine tunisina. Il giocatore del Real è
il vero e proprio leader della formazione di Loew: utile in
copertura, dinamico, imposta il gioco ed é sempre pronto ad
inserirsi trovando anche il gol. Con Schweinsteger un pò appannato,
é lui che trascina i tedeschi in semifinale. Anche con l'Italia è
uno degli ultimi ad arrendersi,
TRASCINATORE
Le
prime due partite contro Germania e Danimarca sono disastrose per la
stella del Real Madrid. La sua reazione é però da grandissimo
campione: prima segna una doppietta contro l'Olanda, poi elimina la
Repubblica Ceca realizzando il gol vittoria. Il suo Portogallo esce
ai rigori in semifinale dopo aver disputato una buona partita contro
la Spagna, la finale avrebbe potuto significare Pallone d'Oro per
l'attaccante dell'isola di Madeira.
UOMO
SQUADRA
1-
OLANDA
Andare
fuori dall'Europeo in questo modo con giocatori come Sneijder,
Robben, Van Persie e Huntelaar é un
FLOP
TOTALE
2-
JOACHIM LOEW
Sulla
carta alla vigilia la Germania era, con la Spagna, la miglior squadra
in Europa. Solidità difensiva con Neuer, Badstuber, Hummels e Lahm,
un centrocampo con i fiocchi (Schweinsteiger e Khedira), davanti
tantissima classe (Ozil, Reus, Muller, Gotze, Schurrle, Kross) e
gente che i gol li sa fare (Gomez e Klose). Una squadra invincibile,
senza punti deboli. Tutto bene, tutto bellissimo fino alla
semifinale. Questa volta i tedeschi sono superiori sia fisicamente
che qualitativamente all'Italia, sono i grandi favoriti. E invece gli
italiani si confermano un incubo per Merkel, Loew e soci: una nuova
lezione di calcio, l'ennesima, firmata questa volta Cesare Prandelli.
Loew ricorda
un pò Hector Cuper: arriva sempre vicino ma non vince niente.
ZERU
TITULI
L'amichevole
con l'Italia, il match d'esordio contro la Repubblica Ceca: la Russia
sembrava la possibile sorpresa dell'Europeo. Le certezze russe si
sgretolano però praticamente subito: la sconfitta contro una Grecia
non irresistibile vuol dire eliminazione al primo turno.
FUOCO
DI PAGLIA
4-INGHILTERRA
Inconsistente,
senza idee, poca personalità.
L'unico
a non arrendersi mai é Capitan Steven Gerrard: troppo poco.
DA
RIFONDARE
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